Ne promuoviamo di nostre ma sosteniamo anche quelle di terze parti, come ad esempio quelle di Associazioni di Pazienti, ASL, Ospedali o Società Scientifiche.
Nel campo della prevenzione, Una preoccupazione in meno racconta di gastroenterite da rotavirus e Missing Protection, campagna internazionale avviata in alcuni Paesi, tra cui l'Italia con Missing B, parla di meningite da meningococco.
Di pertosse nei neonati si occupa invece la campagna Io ti proteggerò, che si rivolge alle mamme in gravidanza. Della possibilità di prevenire l'Herpes Zoster si occupa Proteggiti dal Fuoco di Sant'Antonio. Del Virus Respiratorio Siciziale si parla sulle pagine Parliamo di RSV.
Ma l'opportunità di prevenzione corre per tutte le fasi e i momenti della vita: per questo è nato La prevenzione non ha età, che ci accompagna nel comprendere quali vaccinazioni siano adatte e consigliate per ogni fascia d'età o condizione di salute, anche attraverso un calendario vaccinale personalizzabile e scaricabile.
Il mio respiro, Act Don't React sono campagne GSK che affrontano asma, asma grave, bpco, rinite.
In oncoematologia, parliamo di mieloma multiplo con Il mieloma multiplo e tu, ma anche di tumori ginecologici e di tumore ovarico attraverso le pagine di Women care.
Nel condurre queste attività divulgative, dobbiamo rispettare le leggi italiane sulla comunicazione al pubblico [1], e le nostre regole di autodisciplina, che ci siamo dati attraverso il GSK Code of Promotion [2].
In Italia, le campagne di sensibilizzazione sulle vaccinazioni promosse direttamente dalle aziende farmaceutiche sono normate da stringenti regole ministeriali ed è lo stesso Ministero della Salute che ne deve approvare i contenuti [1]. Sempre secondo le linee guida del Ministero [3], le imprese del farmaco possono utilizzare anche alcuni canali social per diffonderle, come Facebook, You Tube e le storie di Instagram, purché le campagne mantengano un carattere “statico”.
Cosa significa "statico", in concreto? A tutela dei cittadini e della correttezza dell’informazione, la campagna social non può essere interattiva: deve limitarsi ai soli messaggi approvati dal Ministero, come se si trattasse di una brochure che potreste trovare in usa sala d’aspetto di uno studio medico. Sui canali social usati deve essere disabilitata l’interazione con il pubblico: sono disabilitati quindi commenti, like eccetera e non ci è consentito interagire su questi contenuti con i cittadini.
Sempre per garantire la qualità dei contenuti delle nostre campagne, nella loro costruzione o revisione possono venire coinvolti medici esperti delle patologie di cui parliamo, oppure le Società scientifiche che li rappresentano.
Le disease awareness campaign hanno l'obiettivo di far conoscere al cittadino le malattie. Non vogliono in alcun modo sostituirsi alla valutazione medica o consigliare approcci di prevenzione o cura, tantomeno con un prodotto GSK. Piuttosto vogliono condividere informazioni semplici in tema di salute, invitando le persone a rivolgersi al proprio medico di fiducia.
Auspichiamo che possano incontrare il vostro interesse e, perché no, la vostra condivisione presso i vostri familiari e amici interessati a conoscere di più sui temi trattati.
Bibliografia
- Decreto Legislativo 219/06 – Titolo VIII
- Code of Practice GSK
- Ministero della Salute - Aggiornamento delle linee guida all’utilizzo dei nuovi mezzi di diffusione nella pubblicità sanitaria dei medicinali di automedicazione