Siamo sicuri di conoscere il reale impatto del Virus respiratorio sinciziale?

  • Il Virus Respiratorio Sinciziale (RSV) colpisce non solo i neonati, ma anche gli adulti. Secondo uno studio americano sulla mortalità per RSV fra il 1999 e il 2018, l’89% dei decessi è stato registrato negli ultra 65enni per un totale di 5800 persone contro un totale di 116 fino ai quattro anni di età
  • RSV è la terza causa più frequente di malattia del tratto respiratorio negli adulti, in Italia si stima provochi ogni anno 290mila casi d’infezione respiratoria acuta, 26mila ospedalizzazioni e 1800 decessi in ospedale
  • L'approvazione del vaccino adiuvato contro RSV di GSK rappresenta una svolta fondamentale per proteggere la popolazione vulnerabile per età o altre patologie, offrendo un nuovo strumento per difendersi da questa insidiosa infezione
  • Avremo quest’anno una tempesta perfetta di virus respiratori che fra Covid, Influenza ed RSV si abbatteranno sulla popolazione adulta e pediatrica?

Roma, 10 dicembre 2024 – Non solo i neonati. Il Virus Respiratorio Sinciziale (RSV) rappresenta una minaccia significativa per la salute pubblica e gli adulti sono forse quelli più a rischio, con conseguenze anche infauste. Secondo uno studio americano sulla mortalità per RSV fra il 1999 e il 2018, l’89% dei decessi è stato registrato negli ultra 65enni per un totale di 5800 persone contro un totale di 116 fino ai quattro anni di età [1].

Si stima peraltro che 20 milioni di persone, tra i 50 e 59 anni, in 30 paesi europei presentino una condizione medica che aumenta il pericolo di andare incontro ad una malattia da RSV. Questo virus può causare infezioni severe, in particolare proprio negli anziani, a causa del declino naturale del sistema immunitario legato all’età, e negli adulti immunocompromessi o con patologie concomitanti, come malattie respiratorie, cardiovascolari e diabete.

RSV può provocare infezioni del tratto respiratorio inferiore, per esempio la polmonite, l’aggravamento delle patologie pre-esistenti (riacutizzazioni di malattie come asma e BPCO), complicanze cardiovascolari, ricoveri ospedalieri e, nei casi più gravi, portare al decesso. Ad oggi, RSV è la terza causa più frequente di malattia del tratto respiratorio negli adulti, insieme al virus influenzale e SARS-CoV-2. Inoltre, secondo le stime, il numero di decessi causati da RSV è più alto nella popolazione adulta rispetto a quella pediatrica.

In Italia, negli adulti di età superiore ai 60 anni, si stima che RSV provochi circa 290.000 casi di infezione respiratoria acuta, 26.000 di ospedalizzazione e 1.800 morti in ospedale. Tuttavia, secondo gli esperti, il reale impatto clinico di questo virus nella popolazione adulta e anziana è probabilmente maggiore rispetto a quello riportato in letteratura, poiché la diagnosi non rientra fra le pratiche di routine. Insomma, possiamo dire che RSV è "un patogeno globale in un mondo che invecchia", come definito da AR Falsey sul New England Journal of Medicine. L’Italia è uno dei Paesi più longevi in Europa, al secondo posto dopo la Spagna. In particolare, gli over 65 italiani sono il 23% della popolazione totale, e nel 2050 si prevede che arriveranno al 35%.

Questa fascia di popolazione è anche una vera e propria economia – la chiamano Silver economy - che vale il 19,4% del Pil nazionale ed il 25% dei consumi delle famiglie italiane. È necessario perciò soddisfare le legittime attese di salute di queste persone che vogliono giustamente restare attive ed evitare, quando possibile, ricoveri e trattamenti e in egual modo soddisfare le attese della società e dell’economia che richiedono a questa fascia di popolazione di essere attiva, produttiva e possibilmente di non sovraccaricare il SSN, grazie alla prevenzione.

Ad oggi non esistono trattamenti specifici contro RSV negli adulti e la terapia supportiva può comprendere broncodilatatori, supplemento di ossigeno, reintegrazione di liquidi e antipiretici. «L'autorizzazione del vaccino contro l’RSV di GSK rappresenta una svolta fondamentale per proteggere la popolazione adulta più vulnerabile – commenta Sara De Grazia, Vaccines medical head di GSK Italia – e oggi abbiamo a disposizione uno strumento per difendere gli adulti fragili da questa insidiosa infezione per la quale non esistono trattamenti terapeutici e la prevenzione resta l’unica arma. Una dimostrazione del bisogno medico esistente in tale ambito è che l’EMA ha valutato la domanda di autorizzazione all'immissione in commercio del vaccino con una procedura fast-track accelerata, consentendo un più rapido accesso a questa opzione profilattica». 

Seguendo l’approvazione da parte di EMA e il parere positivo espresso dalla Commissione consultiva tecnico-scientifica dell’AIFA, il vaccino adiuvato di GSK contro RSV è stato classificato in Classe di Rimborsabilità C mediante Determina n. 727/2023 del 29 novembre 2023, pubblicata in Gazzetta Ufficiale n. 291 del 14 dicembre 2023.

La vaccinazione anti-RSV è attualmente raccomandata in diversi Paesi dai rispettivi gruppi tecnici nazionali sulle vaccinazioni (NITAG) e dalle principali società scientifiche. Sebbene non sia ancora inclusa nel Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale (PNPV) italiano, a gennaio 2024, il Board del Calendario della Vita ha pubblicato un documento in cui raccomanda la vaccinazione contro RSV per i soggetti di età pari o superiore ai 75 anni e per quelli di età pari o superiore ai 60 anni con patologie croniche.

Il vaccino contro l’RSV di GSK è un vaccino che parla italiano. Nello stabilimento di GSK di Rosia, dal 2023 al 2024, sono state prodotte 7 milioni di dosi, distribuite in oltre 50 paesi in tutto il mondo, con prevalenza in Europa, negli Stati Uniti e in Cina.

Quest’anno la stagione invernale si preannuncia molto impegnativa, con una recrudescenza contemporanea di diversi virus respiratori che rischiano di mettere a letto o in terapia larga parte della popolazione italiana e in seria difficoltà i soggetti più fragili: non a caso l’Osservatorio influenza, fondato 13 anni fa come punto di riferimento per l’informazione sull’influenza stagionale, amplia il proprio raggio d’azione e diventa Osservatorio Virus Respiratorie.

 

Referenze

[1] This is a retrospective, observational cohort study conducted using data from death certificates submitted to the National Center for Health Statistics from 1999 to 2018; CI, confidence interval; RSV, respiratory syncytial virus; 1. Tong S et al. J Glob Health 2020; 10:020422; 2. Hansen CL et al. JAMA Netw Open 2022;5:e220527